Alunni Disabili gravi senza Assistenza specialistica da due anni. Disastro annunciato della Regione Sicilia

Le scuole superiori della Provincia di Palermo sono prive da inizio anno delle figure necessarie ad assistere gli alunni con disabilità grave e gravissima. E’ di fatto negato il diritto allo studio agli alunni disabili, diritto fondamentale contemplato dalla stessa Costituzione. Diritto non certo comprimibile per ragioni economiche.
Negli ultimi 20 anni il servizio è stato reso dagli assistenti igienico personali, sulla base di una legge tuttora in vigore la 24/2016, ma che a causa di un parere del CGA Sicilia espresso nell’aprile del 2020 su richiesta dell’Assessorato regionale alle Politiche Sociali e da quest’ultimo mal interpretato, si trovano privati del loro ruolo ed invece fatto coincidere con quello dei collaboratori scolastici.
Questo errore politico ed amministrativo sta pesando come un macigno sulla vita degli alunni e delle loro famiglie, nonché sulla organizzazione scolastica, privata del determinante ruolo dell’assistente igienico personale, figura professionale formata con più di 800 ore di corso di specializzazione e nella maggior parte dei casi con diversi anni di esperienza. Al contrario, i collaboratori scolastici non hanno le competenze adeguate a svolgere questo delicato ruolo e comunque non è nelle dotazioni sufficienti a soddisfare la domanda esistente.
Glii uffici regionali ad inizio estate del 2020 avevano dato ampie garanzie sulla ripartenza dei servizi alle persone con disabilità. Era infatti intervenuto l’assessore Regionale alle politiche Sociali e con una delibera di giunta del 23 luglio avrebbe permesso attraverso i neo “Progetti migliorativi ed inclusivi” a determinare le condizioni di una ripartenza e successivamente assicurare una continuità all’assistenza specialistica.
Ma la delibera di giunta è rimasta priva di copertura finanziaria tant’è che si è provveduto solo con l’inserimeno dell’ART. 41 nella finanziaria regionale del 2021 di una somma per non meglio precisati “servizi integrativi migliorativi ed integrativi”. Neanche la linea guida firma del dott. Greco è riuscita a chiarire le modalità di utilizzo delle somme stanziate per questi serizi, ma una cosa è certa: non si tratta di servizi sostitutivi rispetto all’assistenza igienico personale. Anche perchèmai è stata abrogata la legge regionale 24/2016 che conyempla questa figura.
Nonostante la disponibilità mostrata da parte delle scuole a fornire le informazioni richieste al fine di avviare i cosiddetti “Progetti Migliorativi ed inclusivi”, permane uno stallo amministrativo ed un rimpallo di responsabilità tra gli uffici della Città Metroplitana di Palermo e gli Uffici dell’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali. I primi solerti nel chiedere la collaborazione delle scuole, ma anche attenti ad evitare passaggi amministrativi su cui incombe il rischio del danno erariale. I secondi, ostinati a seguire una interpretazione restrittiva del parere del CGA Sicilia e profondamente determinati ad esaminare Progetti migliorativi ed inclusivi tali da non determinare sovrapposizioni con il ruolo dei collaboratori scolastici, senza considerare che nel frattempo viene leso il diritto fondamentale allo studio.
Sfugge in questo contesto il ruolo della garante alla disabilità dott.ssa Tata. Intervento, quello della Garante, che sarebbe necessario ed auspicabile proprio per richiamare al dovere la Regione a rimuovere tutti gli ostacoli, di qualsiasi natura, che non permettono il diritto allo studio, cosi come prevede la legge che richiama il “principio dell’accomodamento ragionevole”.
Tutto il comparto soffre di una profonda indeterminatezza, in conseguenza di una poco chiara gestione amministrativa e della necessaria collaborazione tra i diversi uffici provinciali e regionali. Ne è una dimostrazione la discontinuità dei servizi di assistenza alla autonomia e comunicazione che dipendono anch’essi da stanziamenti regionali, ma che sono poi gestiti dagli enti locali, attraverso l’ausilio delle Cooperative Sociali. Evidente che il modello utilizzato sia al capolinea.
Questo stallo nelle scuole superiori che preclude la possibilità di lavoro a circa 2000 addetti in tutta la Sicilia sta avvenendo sia nella Città metropolitana di Palermo, sia in altre città Metropolitane siciliane, ad esclusione di quella di Messina che ha invece avuto il coraggio di andare avanti ritenendo le indicazioni della regione errate.
Per le stesse ragioni, ma senza alcuna giustificazione, gli enti locali hanno colto l’occasione offerta dalla errata interpretazione del parere del CGA, determinando un taglio nei propri fondi non assicurando gli assistenti igienico personali nelle scuole dell’infanzia, materna e medie inferiori.per cui assistiamo all’ennesimo scempio determinato da una gestione politica ed amministrativa tesa solo al risparmio tipica di una destra incompetente e inaffidabile.