Lettera al Prefetto di Palermo – Incontro e sit in dell’08-08-2016
Pubblichiamo la lettera al Prefetto consegnata l’otto agosto 2016, che riassume le rivendicazioni di ODS e di altri comitati formatisi spontaneamente durante un intero anno di proteste contro la 107/2015
Al Signor Prefetto di Palermo
Egregio Sig. Prefetto
La manifestazione in programma l’8 Agosto 2016 presso la Prefettura di Palermo, in piena estate e durante il periodo di ferie degli Insegnanti, è stata fortemente voluta da numerosi Docenti siciliani perché coinvolti nell’operazione straordinaria di mobilità istituita con la Legge 107, chiamata beffardamente la “BuonaScuola”. La nuova mobilità, che prevede criteri del tutto nuovi e non del tutto chiari e trasparenti, ha di fatto creato un complicato sistema di fasi, precedenze e illegittime CODE, con la conseguenza che molti Docenti saranno confinati al Nord per i prossimi anni, lontani migliaia di chilometri dalla propria casa e dai propri affetti.
I Docenti siciliani protestano contro gli effetti di una legge ‘propaganda’ che ha trasformato tante promesse in migliaia di SLOGAN ad effetto per i ‘non addetti ai lavori’, una legge che nella realtà ha devastato il mondo del Lavoro Scolastico che era basato su punteggi oggettivi perché frutto di anzianità di servizio e titoli, graduatorie provinciali e regionali, sacrifici di Donne e Uomini che hanno permesso il funzionamento di ogni singolo Istituto Scolastico anno dopo anno. La Buona Scuola ha creato una serie infinita di figli e figliastri, individuati tramite criteri partoriti da chi aveva in mente il bacino di voti più che il corretto e giusto funzionamento delle sacrosante assunzioni prima, e della mobilità straordinaria dopo.
Migliaia di Docenti che per anni avevano lavorato in virtù dei loro alti punteggi e dei loro titoli nella loro provincia, si sono visti assumere in ruolo a migliaia di chilometri senza alcun criterio logico, la maggior parte delle volte andando a ricoprire cattedre sulle quali non avevano mai lavorato un solo giorno e vedendosi negata la possibilità di continuare a ricoprire invece i posti sui quali avevano da sempre lavorato. Questo esodo forzato, sia in termini di chilometri che di classi di concorso, ha finito per ribaltare i meriti conquistati dai Docenti con anni di sacrifici lavorativi!
Ad aggravare ulteriormente il quadro, va rilevato come le operazioni di mobilità già pubblicate contengano numerosissimi errori riconosciuti dall’AT provinciale e, sebbene il MIUR cerchi di dimostrare il contrario,pubblicando i file delle fasi in cui i docenti italiani sono stati suddivisi, nessuno dei dirigenti dell’AT sa spiegare agli Scriventi in modo esaustivo in cosa consista e come funzioni il misterioso Algoritmo della mobilità e come sia stata generata quella graduatoria nazionale che mai è stata resa pubblica!
E’ verosimile, e in molti casi già riscontrato, che tale oscura operazione non abbia tenuto conto dei punteggi, mentre di difficile lettura sono le precedenze e le preferenze riconosciute.
Incomprensibile la situazione di chi, pur avendo una precedenza per 104 personale, da Palermo ha trovato collocazione solo al Nord.
Tale atteggiamento omissivo da parte del MIUR non permette l’esercizio del diritto di controllo perché risulta estremamente difficile riconoscere le ricadute degli errori comprovati su tutti i componenti delle graduatorie di mobilità.
Nel corso degli ultimi anni, a causa di una politica di tagli del Governo centrale in Sicilia, e nelle altre regioni meridionali, si è verificata una rilevante riduzione del tempo scuola che ha portato a due conseguenze drammatiche:, da un lato, la riduzione della qualità del servizio e di quell’offerta formativa necessaria per una terra che ha bisogno di riscattarsi socialmente ed economicamente; dall’altro lato, la riduzione dell’organico, che ha impedito a chi era fuori regione di rientrare e alle GaE di scorrere per le assunzioni come nelle altre regioni dove, invece, molto spesso, si sono del tutto esaurite grazie all’adozione di un modello di scuola efficiente (30/36/40 ore alla scuola primaria e infanzia e tempo prolungato), quasi inesistente al Sud.
I Docenti hanno manifestato e continuano a manifestare contro la Buona Scuola con una partecipazione massiccia sin dagli scioperi della primavera 2015.
Abbiamo contestato l’impianto generale perché illegittimo e incostituzionale.
Abbiamo raccolto più di 500 mila firme per sottoporla ad un referendum abrogativo.
Abbiamo, prima ancora che l’algoritmo della mobilità generasse i suoi errori, fatto ricorso al TAR del Lazio e al Presidente della Repubblica.
Il Tar del Lazio ha accolto le nostre tesi e in data 3 luglio 2016 ha emesso un’ordinanza di sospensiva sugli elementi di incostituzionalità e di grave pregiudizio, perché le fasi contenute nella Legge 107 introducono, secondo i ricorrenti, delle precedenze e delle discrezionalità che tratterebbero in modo differente dipendenti pubblici con stessi diritti.
Solo la conoscenza ci può rendere consapevoli e per questo motivo oggi ci proponiamo di far conoscere in che modo un Algoritmo freddo e malfunzionante stia determinando il destino delle nostre famiglie e delle nostre vite!
Ci troviamo di fronte ad una emergenza straordinaria per la quale chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto pubblico, da non svolgersi in stanze segrete dove il politico di turno si illude di aver vita facile a elargire promesse che non saranno mai mantenute!
Noi chiediamo un trattamento umano, la chiarezza dovuta, la riduzione dell’esodo con un intervento straordinario che abolisca ingiuste deroghe/privilegi e quelle code (già dichiarate illegittime da numerose sentenze riconosciute dal MIUR) chiamate sapientemente fasiper non destare sospetti ad una lettura poco attenta e superficiale della Legge 107.
Chiediamo con forza l’annullamento delle operazioni di mobilità e la creazione di una graduatoria unica del trasferimento per ambito territoriale provinciale che tenga conto, fatte salve le priorità della 104, del punteggio degli anni di servizio pre-ruolo e dei titoli di studio e specializzazione acquisiti. Come tutte quelle adottate per la mobilità nella pubblica amministrazione.
Pertanto chiediamo al Signor Prefetto di convocare un incontro pubblico tra una delegazione dei Docenti e il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il Sottosegretario Davide Faraone per ottenere risposte chiare ed esaustive riguardo le problematiche presentate.
A tal fine avanziamo le seguenti richieste:
- Trasformare l’organico di fatto in organico di diritto
- Ripristinare il modulo organizzativo
- Ampliare il tempo scuola (prolungato, 30/36/40 ore) per offrire maggiori opportunità formative alle giovani generazioni, in una terra dove è opportuno coltivare valori di legalità, onestà e trasparenza con più incisività soprattutto in quelle realtà dove recluta la criminalità organizzata.E’ assolutamente inaccettabile che le uniche regioni a pagare le conseguenze di una iniqua scelta di carattere politico con l’aggravante delle scorrettetrattative sindacali, siano quelle del Sud dove tanto per fare un esempio banale le scuole primarie hanno un tempo Pieno pari al 4% mentre al nord hanno fino al 90%, così come non esiste Tempo Prolungato con ricadute importantisull’offerta formativa in territori ad alto rischio di illegalità, dispersione etc. mentre la scuola dell’Infanzia è principalmente affidata alle iniziative private e non risponde alle richieste delle famiglie
- Ampliare i quadri orario delle discipline di insegnamento, superando di fatto la riduzione imposta dalla riforma Gelmini
- Assicurare una presenza maggiore di scuola nelle carceri
- Istituire un numero maggiore di sezioni per l’infanzia perché da lì nascono le pari opportunità
- Garantire il diritto allo studio,facendo leva sulla normativa sulla sicurezza, individuando un numero massimo di studenti per aula in modo da permettere, entro i termini di legge, di autorizzare più classi e quindi più posti per gli insegnanti
- Fornire l’opportunità di una offerta formativa permanente
- Consentire le assegnazioni provvisorie su altre classi di concorso, in modo da aumentare la possibilità di trovare spazio nella propria provincia, sanando una ingiustizia legata alla immissione in ruolo di alcune migliaia di colleghi di fase B, molti dei quali, pur non avendo mai lavorato su una determinata classe di concorso, sono stati inseriti di ruolo proprio su quella dove non avevano mai lavorato, con l’impossibilità data dalla normativa, di potere rientrare su quella dove avevano speso la loro carriera di insegnante.
- Avere come obiettivo prioritario il coordinamento temporale delle operazioni di assegnazione e utilizzazione tra i diversi provveditorati e con la massima trasparenza possibile al fine di rendere tali operazioni concluse entro il 31.08.2016
- Utilizzare i docenti, in possesso delle dovute abilitazioni e superato l’anno di prova, anche per altri ordini e gradi, anche i docenti di sostegno con titolo polivalente su un solo ordine
- Permettere, cosi come previsto dall’articolo 36 del Contratto Collettivo, di “accettare rapporti di lavoro a tempo determinato in un diverso ordine o grado d’istruzione, o per altra classe di concorso, purché di durata non inferiore ad un anno”
- Chiarire termini e criteri per la definizione del PTOF e del conseguente organico del potenziamento, dal quale potrebbero essere autorizzati altri posti per attività di coordinamento di progetti di reti scolastiche insieme a USR e AT
- Allineare i posti di sostegno in funzione del rispetto della 104 superando l’attuale indicazione del rapporto 1:2 o 1:4 per art. 3.3 e 3.1, evitando che lo Stato continui a pagare per effetto delle sentenze dei Tribunali in conseguenza dei ricorsi delle famiglie degli alunni disabili.
- Trasformare i posti in deroga in organico di diritto dopo aver accantonato posti per i precari della GaE.
- limitare i corsi di riconversione sul sostegno al fine di evitare lo svilimento di professionalità.
- recuperare i posti ottenuti tramite ricorso da parte di varie OOSS contro i tagli effettuati illegittimamente dal Ministro Gelmini (specie ITP) e per il quale il MIUR è stato commissariato.
- Incentivare l’ora alternativa alla religione cattolica.
- Lavorare sugli spezzoni per formare quante più cattedre possibili, permettendo anche la costituzione di cattedre su tre plessi anziché solo su due.
- Istituire una convenzione con compagnie aeree da parte dello Stato per Docenti fuori sede.
- Rendere possibile uno sgravio fiscale dell’affitto nelle sedi del nord per Docenti fuori sede.
Infine, questione non di secondaria importanza, molti docenti non hanno ancora ricevuto lo stipendio! Occorre provvedere immediatamente e risolvere il problema.
I Docenti palermitani e siciliani precisano che qualora non si trovi un riscontro a quanto su esposto e richiesto, procederanno in tutte le sedi perché i rappresentanti amministrativi, politici e sindacali si assumano tutte le responsabilità sociali, economiche e le conseguenze politiche di quanto stanno irresponsabilmente determinando.
https://www.facebook.com/groups/157287436054/
coordinatore Maria Pia Labita
USB Scuola Palermo
Leonardo Alagna
Coordinatore di Osservatorio diritti Scuola
comitato fase b GAE
presidente Nelly Fronterre