Io Manuel, studente disabile, e i miei diritti negati dalla scuola
Mi chiamo Manuel Lacerati e frequento il quarto anno dell’istituto Einaudi di Palermo. In questi anni anni ho frequentato sempre con molto interesse le lezioni a scuola, aiutato da tutti gli insegnanti e anche dai compagni di classe. Nonostante la mia timidezza ho affrontato il continuo cambio dei professori e con un po’ di dispiacere mi sono adeguato. Adesso che sono un po’ più grande ho cominciato a chiedermi il perché di questi continui cambiamenti. Io come molti altri compagni di scuola, abbiamo avuto riconosciuto dalla legge 104 del 1992 il diritto ad avere un percorso di studi che rispondesse ai nostri bisogni. Ognuno di noi, ognuno diverso e unico nel suo modo di essere, ha il diritto ad imparare e di stare a scuola. Ma non sempre questo avviene. Tra i tanti anzi mi sento fortunato. Ma in questi anni ho visto tanti diritti negati.
Alcuni miei compagni hanno avuto il bisogno di un servizio di trasporto, perché non autonomi. Ed invece per molti mesi il servizio di trasporto non è stato assicurato. Però io so che c’è una legge che assicura il diritto allo studio e a questi miei compagni non è stato permesso neanche di uscire da casa per andare a scuola.
Altri dopo visite di controllo e diversi passaggi medici hanno avuto una certificazione che gli riconosceva il diritto all’assistente alla comunicazione, all’assistente alla autonomia, all’assistente igienico personale. E anche in questo caso molto spesso questo servizio non è stato garantito, se non dopo diversi mesi di proteste da parte dei genitori e degli stessi alunni. Poi quando queste figure sono arrivate, hanno lavorato con noi solo per poche ore alla settimana, come se il bisogno si presentasse solo per alcune lezioni e per tutte le altre invece diventasse un capriccio. Però io so che c’è una legge che assicura il diritto allo studio e voi giudici siete spesso chiamati a farla rispettare.
Altri ancora, nonostante le certificazioni sanitarie, tutte le visite specialistiche e gli incontri previsti per il riconoscimento alla nostra salute e per il nostro diritto allo studio, sono seguiti da insegnanti di sostegno che cambiano ogni anno. Addirittura negli anni, le nostre famiglie hanno dovuto fare ricorso a Voi giudici per avere riconosciuto il numero di ore di sostegno che aveva previsto gli specialisti. E Voi giudici ci avete dato sempre ragione, perché lo so che c’è una legge sul diritto allo studio, che per fortuna voi fate applicare.
Ora io mi chiedo, se questa legge sul diritto allo studio c’è, esisite ed è già in vigore dal 1992, perché negli ultimi dieci anni abbiamo dovuto sempre ricorrere a voi giudici per avere riconosciuto ciò che ci spetta? Anche perché ho saputo che questi ricorsi hanno un costo e mi chiedo dove sta la logica di tutto questo? La scuola è un diritto di tutti, si o no? Perché bisogna pagare un avvocato per avere riconosciuto un diritto previsto dalla Costituzione?
Questo è il testo dell’intervento di un alunno disabile all’inaugurazione dell’anno giudiziario previsto questa mattina alla corte di appello di Palermo
Anno giudiziario: Palermo, studente solleva problema disabili
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Palermo,studente solleva problema disabili Fava, alunni con disabilita’ costretti a discontinuita’ didattica (ANSA) – PALERMO, 27 GEN – “La vicenda sollevata dall’intervento di Manuel Lacerati durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo riporta al centro del dibattito il tema del diritto allo studio per gli studenti con disabilita’. E non e’ casuale che sia uno studente siciliano a farlo”. Lo afferma il deputato regionale di CentoPassi Claudio Fava. “Gli alunni con disabilita’ sono costretti da un decennio a subire una discontinuita’ didattica – prosegue FAVA – che e’ ormai diventata cronica, dovuta sia alla insufficienza di docenti di sostegno specializzati, ma anche dall’allontanamento che hanno subito ingiustamente migliaia di docenti meridionali e siciliani con la Buona scuola. Mentre oltre il 30% delle cattedre non sono assegnate in via definitiva. Una gestione approssimata che colpisce anche il servizio garantito dagli assistenti alla comunicazione e igienico personali, migliaia di figure professionali nella sola Sicilia. A questo si aggiunge la mancanza di un sistema di trasporto dedicato causato dalla mancanza di risorse economiche delle amministrazioni locali”. “Il sistema intero, in Sicilia – sottolinea FAVA – sta franando nella totale indifferenza delle istituzioni. Il diritto allo studio per gli studenti con disabilita’ e’, di fatto, negato”. Sul tema complessivo del diritto allo studio e dei necessari, e non rinviabili, interventi anche a tutela degli alunni con disabilita’ FAVA ha gia’ presentato un DDL che sara’ esaminato dalla competente commissione all’ARS.(ANSA). NU 27-GEN-18 13:53 NNNN
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