Ricorso dinanzi al competente T.A.R. per la trasformazione totale dei posti in deroga in organico di diritto
Osservatorio Diritti Scuola, nel novembre 2017 ha chiesto ai genitori siciliani di alunni disabili, privati fino ad oggi della condizione necessaria a garantire la fondamentale continuità didattica sul sostegno, di aderire ad ODS, al fine di partecipare gratuitamente al RICORSO DINANZI AL COMPETENTE T.A.R. PER LA TRASFORMAZIONE TOTALE DEI POSTI IN DEROGA, ASSEGNATI DALL’U.S.R. SICILIA IN DATA 10.08.2016, IN ORGANICO DI DIRITTO.
Negli ultimi dieci anni scolastici, ossia sin dal 2007, migliaia di sentenze emesse dal T.A.R. di Palermo e di Catania hanno visto condannato il M.I.U.R. al risarcimento dei danni per la mancata, ovvero, ridotta attribuzione delle ore di sostegno scolastico agli alunni disabili.
Nel 100% dei casi, i ricorsi promossi dalle famiglie per ottenere l’insegnante di sostegno, in sintonia con quanto disposto dal Gruppo misto, dal P.E.I. e dalla certificazione sanitaria rilasciata dal neuropsichiatra dell’A.S.P. che attesta la disabilità, hanno ottenuto un esito positivo.
Ogni sentenza di condanna pronunciata dai Giudici amministrativi comporta un danno patrimoniale, a carico del Ministero e quindi dei Contribuenti italiani, pari a 7.000 euro circa.
Nella tabella di seguito riportata è indicato il numero totale dei provvedimenti giurisdizionali pervenuti all’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia e di cui è stata data esecuzione nel quinquennio 2012-2017 (Fonte USR SICILIA)
Anno scolastico | N. SENTENZE ESEGUITE |
2013/2014 | 226 |
2014/2015 | 1255 |
2015/2016 | 1912 |
2016/2017 | 2314 |
Quindi in soli 4 anni 5707 sentenze, moltiplicate per circa 7000 euro a sentenza, sono pari ad un danno erariale di 40 milioni di euro. Siamo nel frattempo giunti alla fine del 2018 e la situazione si è ulteriormente aggravata. In tutta Italia ci sono 60.000 posti in deroga, frutto di decine di migliaia di ricorsi, quindi stiamo parlando di centinaia di milioni di euro di danno erariale.
Stando così le cose, non si può comprendere quale ratio possa giustificare la condotta di un’Amministrazione statale che costringe le famiglie ad adire le costose vie legali, con gli effetti di aumentare il già cospicuo carico di procedimenti pendenti presso i T.A.R., di depauperare le già povere casse erariali (perché il Ministero è risultato sempre soccombente) e, soprattutto, di negare un diritto fondamentale costituzionalmente garantito.
Nonostante la popolazione degli alunni disabili sia notevolmente cresciuta in questi anni, vige ancora un limite invalicabile, fissato nell’anno 2007 dal M.I.U.R., che ha autorizzato, per l’intera Regione Sicilia, appena 11.430 posti per il sostegno, assolutamente inadeguati alle reali esigenze degli alunni disabili.
A seguito di questa “anomalia”, soprattutto gli Uffici Scolastici Regionali delle del Sud Italia hanno disposto l’assegnazione di migliaia di posti cosiddetti in DEROGA al detto vincolo dettato dal M.I.U.R. di concerto con il M.E.F.
Al fine di garantire l’osservanza delle disposizioni della L. n. 104/1992 e della sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 26.02.2010, che ha ribadito il diritto fondamentale del disabile all’istruzione la cui fruizione va assicurata attraverso misure di integrazione e sostegno idonee, l’U.S.R. Sicilia in data 10.08.2016 ha emanato il seguente decreto (MIUR.AOODRSI.REGISTRO UFFICIALE(U).0014790.10-08-2016) e così ha fatto anche negli ultimi due anni:
regione_sicilia_-__4606_posti_di_sostegno_in_deroga_as_2016-17 – (formato pdf)
attraverso il quale ha disposto l’assegnazione agli Uffici degli Ambiti Territoriali della Sicilia di n. 4.606 posti di sostegno nel 2016. Mentre scriviamo nel novembre 2018 i posti in deroga sono lievitati a 7500.
Questo avviene, con ogni evidenza, NON per venire incontro alle esigenze degli insegnanti, che già da precari hanno prestato servizio sulla base di incarichi annuali per decenni nelle loro terre, ma perché i posti nelle Regioni del Sud Italia esistono, perché lì vivono gli alunni disabili, quelli più deboli e sulle spalle dei quali lo Stato sino ad oggi ha voluto tristemente fare cassa.
Infatti, i posti in deroga sono posti occupabili soltanto di anno in anno e per farli transitare in un organico di diritto è necessaria una copertura finanziaria di circa 300 milioni di euro, ovverosia una somma di denaro inferiore a quella sborsata già dallo Stato per spese legali e risarcimento dei danni in favore delle famiglie dei disabili, che nel corso di questi anni hanno dovuto ricorrere ai Tribunali Amministrativi per vedersi riconoscere un diritto sancito dalla Costituzione.
Questa è la “ragione”(???!!!) contenuta nella L. 107/2015, detta Buona Scuola, che ha determinato l’esodo immotivato di migliaia di docenti meridionali spediti in posti di ruolo, perché i posti del Nord sono nell’organico di diritto (e NON IN DEROGA).
E’ configurabile, quindi, una vera e propria inadempienza a carico del M.I.U.R., che per ragioni di cassa preferisce non concedere posti di sostegno in organico di diritto al Sud, dandogli un nome piacevole di “posti in deroga”, quasi fosse una gentil concessione governativa, che annualmente sovraccarica di lavoro inutile e gravoso il personale degli Uffici Scolastici Provinciali, costretti a provvedere sulle numerose richieste di assegnazione provvisoria formulate da incolpevoli docenti incaricati al Nord, che fanno valere un loro diritto, cioè di lavorare, essendoci i posti, accanto alle loro famiglie.
E’ dunque nostro intento, in questa sede, sollevare la questione politica per superare una criticità sconveniente per tutti, genitori di disabili e docenti, ma anche per iniziare un percorso di sensibilizzazione e di informazione volto a raggiungere il più alto numero di famiglie e di cittadini, perché un tecnicismo chiarito e spiegato faccia comprendere le ragioni della rabbia di una intera categoria, maltrattata dalla stampa e dai media nazionali, disposti a farci raccontare solo le lagnanze di chi ha ottenuto un “posto sicuro” al nord.
In caso di un favorevole accoglimento delle nostre richieste, poiché nessuna legge disciplina l’attribuzione dei cosiddetti posti in deroga e dimostrando che il numero dei posti in deroga ha raggiunto un livello pari a più del 35% del totale dei posti necessari, i docenti siciliani potranno finalmente usufruire di posti che saranno loro attribuiti definitivamente e che consentiranno agli alunni di esercitare il pieno diritto alla L. 104/92 in sintonia con la tanto menzionata, ma mai assicurata, continuità didattica.
Il ricorso è stato curato dagli Avvocati del Foro di Palermo, Rosanna Mangiapane e dall’avv. Maurizio Benincasa del Foro di Catania. Le spese per il ricorso sono state a totale carico di Osservatorio Diritti Scuola.
TUTTE LE SPESE LEGALI PER IL RICORSO SONO A CARICO DI ODS
I nostri uffici legali hanno raccolto la documentazione di circa 30 genitori siciliani e hanno dato il mandato per aderire al ricorso, avvenuto entro la data del 14 ottobre 2017. siamo in attesa di una sentenza.